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Premio Cineuropa a Ravens di Jens Assur

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Jens Assur • Regista
“La fiducia è parte essenziale della buona regia” articolo di Stefan Dobroiu, in collaborazione con Cineuropa News.

03/04/2018 - Una conversazione rivelatrice su 'Ravens', film d’esordio di Jens Assur, che si è aggiudicato il Premio Cineuropa a Vilnius.

L’amore di Cineuropa per ‘Ravens’ sbocciò quando il film venne proiettato nella sezione Nuovi registi del Festival del cinema di San Sebastián. Continua ora al Vilnius Film Festival Kino Pavasaris, dove il Premio Cineuropa è stato assegnato al dramma familiare, atmosferico e universale, di Jens Assur. Ecco cosa il regista ha da dire sulle complessità e le sfide del suo riuscito film di debutto.

Cineuropa: Come è nato Ravens? È ispirato a eventi reali?
Jens Assur: Dopo due decenni come fotoreporter e poi come sceneggiatore e regista di quattro cortometraggi acclamati dalla critica, mi sentivo pronto per sviluppare il mio primo lungometraggio. Stavo studiando e sviluppando diverse idee contemporaneamente. Cercavo un progetto in cui potessi sfidare il pubblico in termini di contenuto e stile visivo. Ravens è basato su un libro che ho interpretato a modo mio. Ho cambiato i personaggi principali e modificato la struttura, ma sono rimasto molto fedele al tema intellettuale.

Indipendentemente da quanto siano convincenti nei loro ruoli, Reine Brynolfsson e Jacob Nordström hanno background di recitazione molto diversi. Ha usato approcci diversi per i due attori?
Reine ha avuto un ruolo da protagonista nel mio primo cortometraggio, The Last Dog in Rwanda, e so da quell’esperienza che è un attore molto devoto e talentuoso. Oserei dire che è della stessa stoffa di alcuni dei più grandi, come Hoffman e Brando. Un anno prima delle riprese, abbiamo iniziato a sviluppare il personaggio insieme. Anche se la parte più impegnativa di Agne è la sua vita interiore e la sua lotta, abbiamo messo un grande impegno anche nell’aspetto fisico di Reine. Ad esempio, è stato sottoposto a una dieta e a un programma di allenamento molto rigorosi. Tutto questo per permettergli di entrare nel personaggio e alla fine diventare Agne, il laborioso agricoltore.
Il personaggio di Klas doveva essere interpretato da un attore non professionista, ed era importante per me cercarlo nella Svezia rurale per trovare un ragazzo credibile e autentico. Cercavo anche qualcuno che fosse sensibile e intelligente, qualcuno che potesse prendere la direzione giusta. Anche Jacob ha fatto un ottimo lavoro ed è stato molto piacevole lavorare con lui. La mia visione come regista è di essere molto onesto, aperto e diretto. Ciò è possibile solo attraverso una forma aperta di comunicazione e fiducia. Credo che la fiducia sia la parte più essenziale della buona regia.

La fattoria sembra essere un personaggio centrale nel suo film. È stato difficile trovarla? Che cosa cercava in realtà?
Ha assolutamente ragione. Ho sempre descritto la fattoria come uno dei personaggi vitali. Ho cercato la fattoria in tutta la Svezia. Prima di tutto, la sfida principale era trovare una piccola fattoria che fosse gestita come negli anni ‘70, ben conservata ma anche funzionante e ben tenuta. La seconda sfida consisteva nel trovare un luogo senza alcuna bellezza o rilievo ovvi, un luogo molto pratico e poco attraente. In terzo luogo, non volevo una tipica fattoria svedese, ma piuttosto qualcosa di non identificabile in termini di geografia e origine.

Ravens parla della durezza e persino della crudeltà della natura. Il tempo è stato un problema durante le riprese?
Adoro lavorare in loco. Dà agli attori e a me uno spazio autentico in cui lavorare. Dal mio punto di vista, le stagioni, la natura e il tempo aggiungono una dimensione molto importante a un film. È molto gratificante lavorare in loco, ma è altrettanto duro e difficile lavorare a meno dieci gradi e con la pioggia battente. È estenuante sia fisicamente che mentalmente per tutti.

C’è qualcosa che nessuno le ha chiesto riguardo a Ravens e che vorrebbe dire ai fan del film?
Ci sono due personaggi principali in Ravens, Agne e Klas. Ma in sostanza, sono la stessa persona. Agne era Klas da giovane, e Klas un giorno diventerà Agne. Ecco perché il film si conclude con Klas al tavolo della cucina, mentre raccoglie le forze per cominciare a lavorare, così come inizia con Agne che si sta riprendendo dal duro lavoro in fattoria. È tutto circolare, proprio come l’anno agricolo del film che inizia con la primavera e termina un anno dopo.

Sta sviluppando un nuovo film? Può dirci di cosa si tratta?
Ho appena iniziato a delineare un nuovo script. Sarà un dramma internazionale. Dovrò trascorrere il prossimo mese a fare ricerche e a sviluppare la storia prima di poterle dire di più.

‘RAVENS’ di Jens Assur
Sinossi : Anno 1970, Svezia. L’operoso contadino Agne fatica con la dura vita di tutti i giorni, sperando che il figlio adolescente Klas prenda in mano le redini della fattoria e continui la tradizione. Klas, però, al contrario del padre sogna un mondo lontano da quella vita rurale.

‘Ravens’: quando il marrone diventa rosso
Articolo di Stefan Dobroiu – in collaborazione con Cineuropa News.

29/09/2017 - SAN SEBASTIÁN 2017: Il regista svedese Jens Assur ci consegna un coinvolgente e poetico primo film, con gli eccellenti Reine Brynolfsson e Jacob Nordström
Con il suo film d'esordio, ‘Ravens’, il regista svedese Jens Assur si sofferma sulle difficoltà della vita contadina, in un'esplorazione dell'eterno conflitto generazionale e tra modernità e tradizione. Il film è in lizza nella sezione Nuovi registi del 65° Festival Internazionale di San Sebastián.
La storia è ambientata alla fine degli anni Settanta, in una fattoria nel mezzo del nulla. Una famiglia di quattro persone si dà molto da fare per riuscire a coltivare un terreno duro e ostile, ma la fatica si rivela ancora superiore alle aspettative. Siamo a inizio primavera e nebbia e freddo sembrano intenzionati a rimanere più a lungo possibile sulla distesa di terra che Agne (un eccellente Reine Brynolfsson) ha in affitto da una persona benestante del luogo. Sfinito da decenni di lotta contro la natura, Agne desidera solamente che suo figlio Klas (Jacob Nordström) prenda il suo posto. Klas, tuttavia, ha altri programmi per il suo futuro.
Se non altro per alcune tematiche, Ravens riporta alla mente un classico svedese: One Summer of Happiness, vincitore dell'Orso d'Oro di Berlino nel 1952. Racconta una società patriarcale in cui le donne obbediscono ai mariti, i figli seguono le orme dei padri, e tutto deve essere guadagnato col sudore della fronte. È un mondo dominato da un solo nemico, la natura, mentre un altro, almeno dal punto di vista di Agnes, si nasconde ancora nell'ombra: la tecnologia.

Sostenuto dalla musica lugubre, talvolta persino minacciosa, di Peter Von Poehl, e dal superbo lavoro del direttore della fotografia Jonas Alarik, l'autore e regista Assur racconta un anno della vita di questa famiglia. È una vita priva di gioie e non sorprende che Klas ami osservare il volo degli uccelli. Gli uccelli possono volare alti nel cielo e alcuni di loro si spostano per migliaia di chilometri, lasciandosi alle spalle fredde distese di fango. Purtroppo, Klas non può fare altrettanto, perché è destinato a prendere il posto di Agne e passare il suo futuro nelle stesse condizioni in cui suo padre ha speso il suo passato. Quest'ultimo è ossessionato dalla terra, il primo dal cielo. Uno affonda mani e piedi nel suolo, l'altro usa un cannocchiale per portare un po' di bellezza (gli uccelli e le ragazze, soprattutto) nella sua vita. È una lotta avvincente, facilmente comprensibile anche per chi non ha mai passato nemmeno un'ora nei campi.

Molti spettatori tiferanno per Klas, ovviamente, augurandosi che non passi la sua vita tra le avversità della natura; ma il vero protagonista è suo padre. La sceneggiatura gioca abilmente con le aspettative che il pubblico si crea su di lui. È un nemico? È una vittima? Fino a dove è disposto a spingersi per preservare il solo stile di vita che abbia mai conosciuto? Ma Agne è un personaggio molto più complesso. Grazie anche alla performance di alto livello di Brynolfsson, la sceneggiatura aggiunge sempre più tratti a questo personaggio, costruendo una figura esagerata, fatta di duro lavoro e resistenza, sacrificio e abnegazione, ferma volontà e rassegnazione, una figura che merita tanto pietà quanto ammirazione. Agne può dunque essere considerato uno dei personaggi più interessanti del grande schermo, per il 2017.

‘Ravens’ è stato prodotto da Film and Arts Affairs (Svezia), e coprodotto dalle società svedesi Co_Made, Film i Väst, Tiisch Film, Swedish Television e Studio Jens Assur. Il film sarà gestito a livello internazionale dalla società di vendite mondiali Celluloid Dreams, con base a Parigi.

Il 9° Meeting Point - Vilnius premia progetti di esordienti
Articolo di Vassilis Economou, by Cineuropa News
03/04/2018: L'evento industry lituano ha premiato tre progetti, consentendo loro di partecipare alla sessione di proiezioni WIP Vilnius Goes to Cannes al Marché du Film sulla Croisette.
The ninth edition of the international film industry event Meeting Point – Vilnius (MPV) at the 23rd Vilnius Film Festival Kino Pavasaris, which ran for three days (27-29 March), has come to a close with the awards ceremony held in Vilnius City Hall on 29 March.
For another year, the industry meet-up gave international and Lithuanian film professionals the chance to forge new connections and partnerships. Most of the events, panel discussions and pitching sessions explored new opportunities for promoting and broadening the appeal of films, offering a unique strategic overview that should benefit the emerging local industry, which aims to have a strong presence in the near future. In line with the reformed nature of the festival, which is intended to become a hub for new discoveries and debutant directors, MPV had a similar focus, which was naturally reflected in the awards.
Starting with the main prizes, the jury, comprising Pamela Biénzobas Saffie, Jean-Baptiste Bailly Maitre and Romanas Matulis, selected three projects in post-production – out of the 23 that participated (see the news) – from the Coming Soon Session to be screened at the “Vilnius Goes to Cannes” initiative. The teams behind Lithuanian historical drama Isaac by Jurgis Matulevičius, the German-Russian political documentary Russia today by Annegret Sachse and the Latvian horror film EVA by Kristians Riekstins will get the chance to screen a 20-minute excerpt of their works in progress during the special event at Cannes’ Film Market.
In the technical categories, Marija Stonytė’s documentary Gentle Warriors, about a group of three women who have enlisted for military service in the Lithuanian Army as volunteers, received the Sound and Video Post-Production Prize, worth €3,500 and offered by the Vilnius Film Cluster association in partnership with music production studio RoofSound and post-production house MADSTONE. Furthermore, the Lithuanian Audiovisual Works Copyright Association (AVAKA) awarded Gentle Warriors with the Best Presentation of a Lithuanian Project Award, which comes with €1,000.
Finally, Lithuanian director Audrius Mickevičius was awarded posthumously for his in-production project Exemplary Behaviour, as the Best Baltic Project. The film was pitched by its producer Rasa Miškinytė and will be completed by Nerijus Milerius. The prize is accompanied by digital storage and promotion services worth €2,000, provided by the Baltic View platform and Noir Lumière.
Here is the complete list of winners at the ninth Meeting Point – Vilnius:
Vilnius Goes to Cannes
Isaac – Jurgis Matulevičius; producer: Stasys Baltakis (Lithuania)
Russia today – Annegret Sachse (Germany/Russia)
EVA – Kristians Riekstins; producer: Gints Grube (Latvia)
Post-Production Prize by Vilnius Film Cluster
Gentle Warriors – Marija Stonytė; producer: Giedrė Žickyte (Lithuania)
Best Baltic Project by Baltic View and Noir Lumière
Exemplary Behaviour – Audrius Mickevičius, Nerijus Milerius; producer: Rasa Miškinytė (Lithuania)
Best Presentation of a Lithuanian Project by AVAKA
Gentle Warriors – Marija Stonytė

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